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poesia concreta e poesia visiva

Video di poesie concrete

 

Jeffrey Shaw: Legible City, Responsive Environment 1988-91

 

Apollinaire, "La colombe poignardée et le jet d'eau"

 

 

hypertext

Italo Calvino:

"Lezioni americane" [1]

'iperromanzo":

- luogo "d'infiniti universi contemporanei in cui tutte le possibilità vengono realizzate in tutte le combinazioni possibili";

-dove può valere "un'idea di tempo puntuale, quasi un assoluto presente soggettivo" (Jorge Luis Borges: Il giardino dei sentieri che si biforcano; racconto della raccolta Finzioni);

- dove le sue parti "sviluppano nei modi più diversi un nucleo comune, e che agiscono su una cornice che li determina e ne è determinata";

- che funziona come "macchina per moltiplicare le narrazioni" (Italo Calvino: Se una notte d'inverno un viaggiatore, e Il castello dei destini incrociati);

- "costruito da molte storie che si intersecano" (Georges Perec: La vita istruzioni per l'uso).

 

Lezioni americane. Sei proposte per il prossimo millennio

La grande invenzione di Laurence Sterne è stato il romanzo tutto fatto di digressioni; un esempio che sarà subito seguito da Diderot. La divagazione o digressione è una strategia per rinviare la conclusione, una moltiplicazione del tempo all'interno dell'opera, una fuga perpetua; fuga da che cosa? Dalla morte, certamente, dice in una sua introduzione al Tristram Shandy uno scrittore italiano, Carlo Levi, che pochi immaginerebbero come un ammiratore di Sterne, mentre invece il suo segreto era proprio quello di portare uno spirito divagante e il senso di un tempo illimitato anche nell'osservazione dei problemi sociali.

L'orologio è il primo simbolo di Shandy, - scriveva Carlo Levi, - sotto il suo influsso egli viene generato, ed iniziano le sue disgrazie, che sono tutt'uno con questo segno del tempo. La morte sta nascosta negli orologi, come diceva il Belli; e l'inflelicità della vita individuale, di questo frammento, di questa cosa scissa e disgregata, e priva di totalità: la morte, che è il tempo, il tempo della individuazione, della separazione, l'astratto tempo che rotola la sua fine. Tristram Shandy non vuole nascere, perché non vuol morire. Tutti i mezzi, tutte le armi sono buone per salvarsi dalla morte e dal tempo. Se la linea retta è la più breve fra due punti fatali e inevitabili, le digressioni la allungheranno: e se queste digressioni diventeranno così complesse, aggrovigliate, tortuose, così rapide da far perdere le proprie tracce, chissà che la morte non ci trovi più, che il tempo si smarrisca, e che possiamo restare celati nei mutevoli nascondigli.

FROM:
Italo Calvino, Lezioni americane. Sei proposte per il prossimo millennio, Garzanti Milano 1988.

 


Borges, Il sentiero dei cammini che si biforcano


La Vie mode d’emploi, George Perec

 

 

Hypertext: definitions

 

Storyspace
Così scrive Micheal Joyce:

Our program, Storyspace, originated as an attempt to develop a text-processing tool to enable writers of interactive presentations to exploit multiplicities. Storyspace depends on a decisional order rather than a fixed order of presenting material. (…) A decisional order, however, may be thought of as a series of locales, some of which are linked by linear progression or argument, but with others that are determined by allusiveness, resemblance, evocation, or unexplained or “intuitive” parallels determined as often by the author as by the reader. (…) Not long after I first met Stuart Moulthrop, I remember asking him, in all seriousness, “Do you ever find yourself wanting to press the words on a page of a book you’re reading to see what’s behind them?” [M. Joyce, Of Two Minds. Hypertext Pedagogy and Poetics, The University of Michigan Press, Ann Arbor (Michigan) 1998, p. 95.]

“Electronic writing is both a visual and verbal description”, says Bolter, “not the writing of a place, but rather a writing with places, spatially realized topics […] signs and structures on the computer screen that have not easy equivalent in speech.” For Bolter, hypertext’s “electronic symbols […] seem to be an extension of a network of ideas in the mind itself.” Storyspace, the hypertext system Bolter and I developed with John B. Smith, embodies Bolter’s view that the “topographical” writing of hypertext” reflects the mind as a web of verbal and visual elements in conceptual space.

 

Shelley Jackson, Patchwork Girl

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Some texts

McLuhan

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Codework

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Physio-narrative

Social Media Storytelling

 

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